top of page
Bottiglie di vino

   Sicilia, terra di degustazioni interessante connubbio tra Oriente e Occidente

Versare il vino

La Sicilia è un continente gastronomico, un luogo d'incontro tra est e ovest del mar mediterraneo ma anche un passaggio di tante e varie culture nei secoli. Non si può che riscontrare varietà nella cucina, ma anche incontri di sapori non sempre convenzionali. La Caponata, piatto tipico a base di melanzane fritte in agrodolce, nelle sue varianti ve n'è una versione con cioccolato e peperoncino.  Il panorama di biodiversità agronomica, fornisce una scelta di prodotti dai più esotici a i più tradizionali. Nell'isola si coltivano, manghi, avocadi, kiwi, e allo stesso tempo nei boschi si trovano funghi e tartufi, inoltre ogni microarea fornisce particolari ingredienti di qualità.

La sicilia è il posto da visitare se si vuole sperimentare qualcosa di nuovo, se si vogliono fare molti viaggi in un solo viaggio. La vite e con essa la produzione di Vino,  alle origini migrò da oriente ad occidente. Qui si trovano aree di interesse vitivinicolo anche molto diverse tra loro. Una visita ad almeno una cantina siciliana è d'obbligo, prendete una pausa durante la vostra vacanza e fermatevi a godere dei frutti di un agricoltura ricca, nei suoli e nei climi. Dalle pendici di un vulcano alle brezze dei mari.

Il cioccolato di Modica:una prelibatezza tutta siciliana, preparato con una antica ricetta che viene da molto lontano

Cioccolateria

Il  Sud Est della Sicilia è un territorio che vanta di prodotti agricoli di eccellente qualità e di presidi slow food, e ne vale una visita non solo per  ammirare i suoi splendidi monumenti in stile barocco , ma anche per  gustare le sue prelibatezze ,tra le quali,  il cioccolato di Modica. Famoso in tutto il mondo, deve la sua unicità ad una consistenza granulosa e friabile e un aspetto ruvido che conserva intatte tutte le caratteristiche del cacao. L’origine risale al periodo della dominazione spagnola, qua di Modica era la capitale di una Contea, un tempo la maggiore del Regno di Sicilia.  Intorno al 1519 importarono i primi chicchi di cacao avendone appreso le qualità eccellenti e le ricchezze economiche, e ne instaurarono un vero e proprio commercio.

Gli Spagnoli avevano appreso dagli Aztechi, una delle popolazioni delCentro America. Per queste popolazioni il cioccolato assumeva un
significato importante perché era considerato una medicina, ma cheera anche indice di benessere e ricchezza e un mezzo per comunicare con le loro divinità. Lo utilizzavano sciolto in acqua come bevanda liquida, Xocoatl, che dava energia e vigore. Gli Spagnoli aggiunsero lo zucchero.La lavorazione delle fave di cacao avveniva mediante l’utilizzo del “Metate”, un tipo di macina di pietra ricurva poggiata su due
basamenti trasversali, utilizzato per la lavorazione dei semi e cereali. Mentre in Europa si passò alla produzione industriale, a Modica
continuò a essere un prodotto artigianale . Come si produce il cioccolato ? La massa di cacao, ottenuta da semi tostati e macinati , e non privata del burro di cacao, viene riscaldata a bagnomaria, per renderla fluida, ad una temperatura non superiore a 40 gradi . Questo tipo particolare di lavorazione detta “a freddo “ consente di mantenere inalterate le caratteristiche del cacao .Viene mescolato con lo zucchero, senza fondersi in esso ; infatti i cristalli dello zucchero con una temperatura di lavorazione così bassa rimangono integri. Vengono aggiunte le spezie come cannella, vaniglia, peperoncino, zenzero, oppure con scorze di arancia e limone. A questa temperatura i cristalli di zucchero non si sciolgono e conferiscono una consistenza granulosa . Il sapore del cioccolato di Modica è unico nel suo genere. Sciascia lo definì “archetipo”, perché il cioccolato prima che in qualsiasi parte d’Europa, dopo la Spagna, è arrivato in Sicilia e soprattutto nella contea di Modica . Il cioccolato si presenta di colore molto scuro e rustico, si nota subito l’aspetto grezzo e la grana ruvida all’interno delle barrette. Ha un colore marrone non uniforme, l’aroma è quello del cacao tostato. La sua consistenza non è burrosa ne’ raffinata
È difficile descrivere il gusto particolare di questo cioccolato, All’assaggio è dolce con una nota di amaro e presenta una tipica
percezione di granulosità data dai cristalli di zucchero, percepibile al palato. Una esperienza di gusto unica. E’ stato riconosciuto come Prodotto Agroalimentare Tradizionale e dal 2003 è nato il Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica che promuove e tutela il prodotto e nel 2018 ha ottenuto la certificazione IGP divenendo il primo cioccolato riconosciuto dall 'Unione Europea.

Lo Sfilato siciliano: un'arte da patrimonio UNESCO

In Sicilia l'arte della filatura dei tessuti e dei ricami coesisteva già alla Corte Normanna nel 12' secolo; un'antica tradizione artigianale introdotta dagli Arabi e molto diffusa a Palermo. Infatti in quell'epoca nel Palazzo Reale vi erano due opifici,i cosiddetti Tiraz, dove si producevano tessuti e ricami di alta qualità. Lo Sfilato si affermò in Sicilia nel 16' secolo e si diffuse dapprima nelle chiese per gli ornamenti sacri . A Ragusa si diffuse grazie ad una nobildonna piemontese , Ester Manari La Rocca di San Germano. moglie del Barone La Rocca. La baronessa , incuriosita da alcuni ricami trovati in un vecchio baule, li mostrò a Suor Luna del convento di Santa Teresa. Da quel momento le suore iniziarono a realizzare ricami usando quella tecnica. Col passare del tempo lo Sfilato entra a far parte del corredo più pregiato delle fanciulle appartenenti alla famiglie nobili locali. Lo Sfilato viene eseguito su tessuri pregiati come il lino puro. Si può lavorare a mano e sul telaio. La tecnica consiste nello sfilare tre o quattro fili della tela, sia nel senso dell'ardito che in quello della trama, e di ricoprire a cordoncino i fili rimasti in modo da formare un piccolo reticolato che fa da cornice al disegno. Oggi lo Sfilato è inserito nel Registro delle Eredita Immateriali dell'UNESCO, Registro istituito dall'Assessorato dei Beni Culturali della Regione Sicilia. Ancora oggi nel territorio del ragusano vi sono abili ricamatrici custodi di questa preziosa e antica tecnica di ricamo. Ne è un esempio Chiaramonte Gulfi, cittadina barocca del territorio ibleo, dove è nato il Museo del Ricamo e dello Sfilato Siciliano.

bottom of page